Lo spazio, insieme alla percezione e al tempo, è uno dei parametri fondamentali su cui si fonda il gioco del calcio. Esso è essenziale e al servizio dell’allenatore e dei suoi giocatori. Saperlo riconoscere, occupare e scegliere deve far parte del bagaglio di un calciatore.
Quando si parla di spazio, in partita ed allenamento, molto spesso si tende a sottolineare lo smarcamento, l’occupazione di esso e una serie di principi ad essi collegati. È logica comune pensare che un giocatore si debba muovere in funzione della palla, degli avversari e dei compagni, e che capire quando e dove muoversi faccia poi la differenza.
La domanda che mi sono posto ormai diverso tempo fa è stata: “Come posso far apprendere ciò ai miei giocatori?”
Secondo me l’obiettivo dell’allenatore deve essere creare esercitazioni di facile svolgimento ma complesse in ciò che stimolano, in modo da migliorare l’apprendimento. Un modo per iniziare a sviluppare orientamento e percezione nello spazio può essere tramite l’utilizzo di condizioni facilitanti, delimitando settori e zone di gioco, modificando lo spazio, suddividendolo in ambiti individuali e successivamente collettivi.
“La gara è il migliore allenamento”. Nel campo dell’apprendimento della tattica la frase contiene una larga parte di verità. La cosa migliore per esercitare le principali situazioni di gioco e imparare a selezionare le informazioni chiave è integrare nell’allenamento forme di gioco simili alla competizione, con varianti mirate.
Detto ciò, ho pensato che la soluzione per me più congeniale fosse creare delle partite con dei settori ben determinati. Così facendo, i ragazzi, anche in modo inconsapevole, attraverso la partita a tema (momento più piacevole e divertente) si allenano su percezione, riconoscimento dello spazio e adattamento alle situazioni, sia dal punto di vista individuale che collettivo.
Le due possibilità principali possono essere settori verticali, per sviluppare l’ampiezza, o settori orizzontali, per sviluppare la profondità. A questo punto si apre davanti a noi un’infinità di varianti, ed è qui il bello e il difficile di fare l’allenatore: scegliere la progressione, il quando e il come inserire questo tipo di esercitazioni all’interno del proprio allenamento, in base soprattutto alle capacità tecniche e cognitive del proprio gruppo.
Di seguito alcuni esempi di cosa si può osservare in una partita a settori verticali, con obiettivo primario l’ampiezza.
Per quanto riguarda l’aspetto motorio-coordinativo posso verificare lo stile di corsa con cui si apre un giocatore per andare in fascia (corsa incrociata e diagonale), e nello stesso tempo verificare che una volta arrivato in zona 1 o 3 abbia la postura aperta ossia schiena alla riga e visione di entrambe le porte.

Per quanto, invece, riguarda l’aspetto tecnico posso guardare il tipo di ricezione. Ad esempio in zona 1 con avversario lontano ricezione ad aprire, in zona 3 con avversario che attacca ricezione a chiudere.

Per l’aspetto tattico posso verificare gli smarcamenti, ad esempio interscambio tra giocatore in fascia e giocatore centrale.

Infine, per quanto riguarda la tattica collettiva, posso verificare lo scaglionamento offensivo quando ha palla un giocatore in fascia. In questo caso deve sempre avere un giocatore a sostegno, uno in appoggio e un giocatore interno.
Sergio Bocciardi
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Foto: Youcoach.it